CITAZIONE (simobart @ 11/1/2007, 18:56)
Salve a tutti:volevo rendervi partecipi di un dubbio che è sorto durante un'ora di tirocinio non solo a noi ma anche alla nostra tutor e ad un altro docente di italiano.Non sapendo a chi chiedere ulteriori spiegazioni e chiarimenti noi tirocinanti abbiamo pensato di sottoporre anche a voi il quesito
.
Nella frase: Come il ragno senza tela, così Mario senza lavorare non poteva stare, "come" introduce una proposizione comparativa o un complemento di paragone? non indicherò quale sia la nostra posizione (tirocinanti e tutor) e quale quella dell'altro docente.Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensate. Vi ringrazio.saluti a tutti.
Innanzitutto, Benvenuta!
Non so se ho capito bene il senso della frase, comunque provo a ragionarci un po'.
Il dubbio tra complemento e subordinata ha senso solo se si è incerti sull'esistenza di un'ellissi del verbo (tra parentesi quadre):
come il ragno [non poteva stare] senza tela, così Mario senza lavorare non poteva stareSe il verbo c'era, allora l'aggiunto introdotto da
come è una proposizione (= SC,
come=C) con verbo ellittico; altrimenti, mancando il verbo anche nella struttura profonda, l'aggiunto è un complemento (= un sintagma preposizionale,
come=P).
L'ellissi è materia delicata. In un caso del genere, sarebbe consentita? Io mi sono fatto un'idea mia dell'ellissi e dei requisiti per la sua legittimazione:
1. deve essere possibile ripristinare l'elemento cancellato senza che l'enunciato perda di grammaticalità e senza che cambi significato
2. la frase superficiale deve contenere indizi utili a ripristinare l'elemento cancellato in modo univoco (deve esserci, cioè, un unico candidato possibile per il ripristino)
Ora, per quanto riguarda il requisito 1, io ho parecchi dubbi: come ho già detto, infatti, non mi è chiaro il senso della frase, con o senza il verbo [(non) sta/non può stare], dunque lascio a Simobart il giudizio. Per quanto riguarda il secondo requisito, invece, il verbo
stare è l'unico verbo davvero lessicale contenuto nella frase principale, quindi mi pare l'unico candidato per il ripristino.
C'è da considerare, però, anche la questione della categoria d'appartenenza di
come. Come dicevo, la scelta tra subordinata e complemento implica che si consideri
come come un complementatore o come una preposizione. ...E non si può trascurare la correlazione
così... come: si tratta di un complementatore comune o di qualcosa di speciale?
C'è, così, la possibilità che
come il ragno senza tela non sia una subordinata, ma una coordinata, e che
come sia una congiunzione coordinante (correlativa). E Lo stesso si dovrebbe dire di
così.
Se
così è una congiunzione e non un avverbio, allora mi aspetto che non sia possibile spostarlo più avanti nella principale, come si potrebbe fare, invece, appunto, con un avverbio (anche di connessione testuale):
... Mario, così, senza lavorare non poteva stare
... Mario, senza lavorare, così, non poteva stare
... Mario, senza lavorare, non poteva, così, stare
... Mario, senza lavorare, non poteva stare, così.
cfr.
... Mario, infatti/in realtà, senza lavorare non poteva stare
... Mario, senza lavorare, infatti/in realtà, non poteva stare
... Mario, senza lavorare, non poteva, infatti/in realtà, stare
... Mario, senza lavorare, non poteva stare, infatti/in realtà
Mi pare che gli esempi con
infatti/in realtà siano molto più naturali e accettabili di quelli con
così, o che quest'ultimo, spostandosi, assuma un significato o una funzione molto diversa da quella che ha nella frase originale (passa, forse, appunto, da avverbio a congiunzione correlativa).
Se così e come sono congiunzioni correlative, allora, come qualunque congiunzione, devono mettere in relazione due sintagmi omogenei, e, poiché il secondo sintagma è ceramente una frase (contiene
non poteva stare), deve essere una frase (ellittica) anche il sintagma introdotto da
come. Sarebbe bello studiare l'albero, per capire se una simile analisi è plausibile.
Ma ci dormo su (e prima ci ceno, anche... (non di solo pane...
chiedo scusa a Gabriele Di Martino)).
A presto